Il problema dei rifiuti ha un peso devastante sull'ecologia del Pianeta. Negli ultimi anni, le discussioni su come poter smaltire adeguatamente i rifiuti per evitare di sprecare risorse e produrre troppo inquinamento, sono state al centro delle più importanti politiche mondiali. La soluzione pare dipendere da tutti i cittadini, ognuno nel suo piccolo. Si tratta di fare delle scelte intelligenti e consapevoli, senza mai perdere di vista il concetto che ogni materiale che si usa, a qualsiasi scopo, è destinato a diventare un rifiuto. Contrastare l'accumulo dei rifiuti è possibile: grazie al riciclo e grazie all'uso di materiali riciclati e riciclabili.
Qualche dato tecnico
I materiali usati dalle industrie per imballare le proprie merci rappresentano un'importante fetta dei rifiuti prodotti annualmente. Un'indagine di marketing molto accurata, fatta da CONAI, ha stabilito che, con scelte oculate e intelligenti, si può arrivare a recuperare e riciclare oltre il 70% dei materiali di scarto che sono precedentemente serviti agli imballaggi. Questo è possibile se le aziende - e i privati in caso di necessità - scelgono materiali biologici o packaging in carta e cartone. Il risparmio potrebbe essere sorprendente: sia in termini di produzione di rifiuti, sia in termini di diminuzione di CO2 nell'aria. Persino la prestigiosa Università Bocconi di Milano ha dedicato uno studio e un progetto agli imballaggi, per studiare strategie atte a ridurne l'impatto ambientale. Il risultato è stato il medesimo e ha trovato perfetta coincidenza con quanto detto da CONAI: il modo migliore di agire è quello di scegliere imballaggi ecologici ed ecosostenibili.
Cosa sono i bio-imballaggi?
I bio-imballaggi sono materiali destinati all'imballaggio di prodotti e merci, a base di cellulosa. Questo genere di imballi può essere gettato nella spazzatura organica, il cosiddetto umido, perché si tratta di prodotti naturali che possono trasformarsi in concime o compost, quindi assolutamente riciclabili in maniera naturale e pulita, senza produrre inquinamento. Si tratta di materiali innovativi, di recente scoperta, su cui molte aziende hanno deciso di puntare ed investire.
Quali altri imballi possono essere considerati ecologici?
Sebbene i bio-imballaggi sembrino essere la scelta migliore, proprio per le loro caratteristiche di organicità, laddove non sia comodo o possibile utilizzarli c'è l'alternativa degli imballi in carta e cartone. Questi materiali, infatti, sono riciclabili più e più volte, abbattendo l'utilizzo di nuove risorse ed evitando i processi chimici e inquinanti che servono per lo smaltimento dei rifiuti. Utilizzare, ogni volta che è possibile, imballi in carta o in cellulosa, consentirebbe di migliorare nettamente il problema dei rifiuti e dell'inquinamento derivante da essi.
Dati incoraggianti per quanto riguarda le aziende
Importanti studi di settore divulgano notizie estremamente confortanti. Moltissime aziende, infatti, aderiscono al progetto che prevede una maggiore attenzione nella scelta degli imballi. Nel 2004 si è registrato un incremento dell'uso della carta riciclata a scopi industriali del 71%. Il settore alimentare, che detiene, tra cibi e bevande, il 32% di questa percentuale, sembra essere quello più attento e sensibile al problema ambientale. Dal 2004 ad oggi, l'attenzione delle aziende verso le scelte ecosostenibili è cresciuta, in modo costante, dell'1% ogni anno. Le ultime analisi di mercato garantiscono che questi dati sono destinati ad aumentare, perché sempre più settori industriali e produttivi, incluso quello importantissimo della farmaceutica, stanno abolendo i packaging ad alto impatto inquinante preferendo bio-imballaggi e confezioni di carta, cartone e cartoncino.
Come si possono usare i bio-imballaggi?
I bio-imballaggi sono applicabili a quasi tutti i settori industriali. Un primo importante segnale lo si ha avuto con la recente Legge che impone, a tutti i supermercati, l'obbligo di distribuire esclusivamente sacchetti biologici per la vendita di prodotti ortofrutticoli. Questa operazione ha permesso di abbassare notevolmente la produzione di rifiuti pro-capite, con un conseguente risparmio di energia ed emissioni di CO2 per distruggerli.
I bio-imballaggi, così come quelli in carta e cartone, vengono utilizzati anche in molti altri ambiti. Il settore gastronomico, ad esempio, ricorre sempre più spesso ai sacchetti di carta per confezionare pane, prodotti da forno, salumi freschi, piatti pronti. Allo stesso modo viene largamente usato il cartone per confezionare moltissimi cibi a lunga conservazione: cereali, biscotti, pasta, riso, surgelati, prodotti per l'igiene e per la casa, detersivi in polvere. Anche l'industria farmaceutica sta modificando diverse confezioni di farmaci, eliminando, dove possibile, alluminio e plastica a beneficio del cartoncino.
Quanto si risparmia in numeri
Attualmente, lo studio della Bocconi ha stimato che, in un anno, vengono immessi nel ciclo produttivo circa 4,3 milioni di tonnellate di imballi cellulosici. Di questi, ne vengono riciclati, o utilizzati come organico, il 90%. Questo vuol dire, semplicemente, che grazie ai bio-imballaggi si evita la messa in circolo di 4,3 milioni di tonnellate di plastica, cellophane, alluminio e stagnola, materiali molto difficili da smaltire e che necessitano di molta energia per essere distrutti, creando volumi di emissioni nocive importanti. Per questo motivo è consigliabile a tutti, anche in ambito privato e domestico, di puntare con sempre maggior convincimento a materiali da imballo organici o, in alternativa, di carta e cartone. I risultati sono stati oggettivi e importanti e, con l'impegno di tutti, possono crescere ancora.